Lettere descriventi il tragico e antico rapporto con il regime e i temi del video. Realtà che può accadere a chiunque basta solo pretendere giustizia.


LETTERA AL PRESIDENTE - luglio 2004


Luglio ‘04
Egregio Presidente C.A.Ciampi.
Mi chiamo Angelo Ursone e abito in via San Giovanni 11 Salassa (TO).
Lo scorso inverno le ho inviato una lettera (tra le tante in quattro anni) che avrei preferito spedire integralmente ma dall’avvocato mi fu sconsigliato per il rischio di dieci anni di reclusione per cui limai alcune frasi dette ai carabinieri di Rivarolo. Ero fuori di me dalla rabbia e descrissi le azioni molto violente in cui stavo per gettarmi chiedendo loro se avrei dovuto sfidare a duello l’assessore alla cultura e il direttore della biblioteca per pulire l’offesa e la mancanza di rispetto, calpestato moralmente e professionalmente. Dieci anni fa effettuai in Cuorgnè la mostra d’alcuni quadri della “favola d’amore in questo splendido presente” che alcuni trovano utili per indicare una vita onesta e serena, con l’illusione d’inserirmi in società; la vita mi sorrideva con magnificenza in ogni suo aspetto, ma subii danni da chi preferisce curare il disagio sociale invece di prevenirlo dato che economicamente più redditizio. Purtroppo mancai alla prima regola che non avevo mai trasgredito nell’eliminare il problema al suo sorgere. Difatti i bassi comportamenti di funzionari pubblici peggiorarono, causandomi disarmonia con vari disturbi fisici tra cui i laceranti dolori di natura psicosomatica. Da otto anni vivo in totale allarme imbattendomi in molti oscuri funzionari pubblici che mi hanno chiaramente creato danno, da tre ho paura perdendo totalmente la fiducia. Quest’anno dai due mostruosi individui di Rivarolo sono stato premeditatamente ucciso. Trovo stupido morire per un’idea e ancor di più per un sogno. Basterebbe chiudere in un cassetto la favola o fare altro ma l’arte ha inciso troppo la mia anima. I miei problemi ritornano uguali e purtroppo in modo peggiore: la causa è il comportamento disonesto di funzionari pubblici che dovrebbero tutelare il benessere dei cittadini. Il 22/03/2004 nel comune di Rivarolo incrociai il direttore della biblioteca che sostenne che nessuno voleva ostacolarmi; incontrai sindaco e altri assessori tutti molto gentili nel ripetermi che si era trattato di un fraintendimento e al presente la mostra sembrava assicurata. Feci protocollare l’ultima lettera speditole e un foglio descrivente la mia decisione d’effettuare una performance il primo aprile (anche senza permesso) in quella cittadina che non possiede teatro, cinema o luogo d’incontro o di cultura popolare. Seguirono altri incontri tra cui quello con l’assessore alla cultura che mi fece attendere più di due ore esasperanti davanti alla sua porta a vetri sentendolo chiacchierare e ridere con due persone. Crollò totalmente la fiducia ma egli si mostrò cordiale e molto disponibile e sorridendo mi diede certezza sulla data; io gli feci notare che non ero inserito nelle manifestazioni d’arte a porte aperte: ne avrebbe discusso in riunione e al prossimo incontro mi avrebbe riferito. In seguito mi comunicò che la sala era occupata e il castello inagibile e fino alla fine di maggio niente mostre con nessuna alternativa. Invece alcuni giorni dopo effettuarono una mostra su Giorgio Gaber molto silenziosa e offensiva sulla genialità artistica del cantante: ne risentii molto poiché mi è sempre stato come punto di riferimento anarchico nella libertà di pensiero. Sono stato vampirizzato al male da una giunta supercattolica, è forse questa la misericordia cristiana nel prevenire il male? Qualsiasi psicologo la definirebbe tortura psicologica nello spingere ad atti criminosi e istigare al suicidio chi è fulminato dal creativo e il non reagire ne decreta la morte sociale, matematica per un diverso non violento di cui l’inquisizione ha falsificato l’immagine isolandolo. Sono un sognatore e attualmente mi sento un deficiente. Gli scaltri individui che mi creano danno conoscono meglio di me la società e gli uomini. Il primo a quanto vedo è un comunista dichiarato, l’altro un giovane industriale e sono appoggiati politicamente dalla destra, il centro e la sinistra con relative ass. politiche, culturali e religiose e molto benedetti dai prelati cattolici e come in un pollaio se i vertici ti beccano anche gli altri si sentono in diritto di danneggiarti in fondo sono un perdente, scomodo, avendo solo fantasia; gli altri invece possono elargire favori in ogni attività umana. Per la seconda volta in pochi mesi ho investito tempo, energia, denaro e sono stato preso in giro. Anche se ho descritto tali pericoli nella favola pensavo che un artista per la sua capacità comunicativa potesse prevenire le tragedie senza subire danni. Prima di ritornare in Piemonte ho vissuto dodici anni come monaco guerriero attirato da profezie e leggende positive pur conoscendo quelle negative. Usavo l’arte il creativo nel tentare di risolvere tante ingiustizie incontrate lungo il cammino ove i primi a essere consultati per la soluzione erano prelati, vescovi, sindaci e politici. Il tre dello scorso maggio è morto padre Serafino Piludu (ottantasette anni della compagnia Evaristiana del S. Cuore OR) era il mio ultimo legame con la profezia del loro fondatore morto nel 1967. In Piemonte sono stato deluso nel dare fiducia a persone del mondo religioso, statale e politico: l’inquisizione è riuscita a globalizzare le idee e con la solita tecnica di popolo contro popolo ha spalancato le porte al nulla. In televisione vi sono prelati e politici buoni e liberisti che esprimono una realtà fatta di diritti del cittadino e nella famiglia che non coincide con quello che vive la popolazione e di cui la cronaca nera testimonia quotidianamente. Gli italiani finiranno lessati come la rana nella storiella di Gregory Batenson. Penso che in un tribunale europeo avrei diritto al risarcimento dei danni. Come devo comportarmi? Io che sono un vulcano con tanta energia da consumare e idee da realizzare e amo tantissimo l’Italia e i suoi abitanti. “La legge di Dio è scritta nel cuore degli uomini” (Paolo evan.). I veri demoni pericolosi sono gli uomini che ci tengono prigioniero il cuore, con vincoli, ricatti, tirannia, occupando i vertici del potere statale.
Cordialmente
Angelo Ursone




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