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Favola d'amore in questo splendido presente, nonostante l'Italia e i paesi mediterranei
si oscurino morendo.
La favola è un incontro con la donna di medicina degli
indiani Seneca U.S.A., quarta tappa dei 12 incontri intorno alla Terra che la scultrice
Vijali ha portato intorno al mondo, con le personalità di Beatrice di Pian degli
Ontani verso l'Abetone (poetessa pastora primi dell'ottocento) e la sua cultura
e di S. Petronilla in Sardegna, simboleggiata da una rappresentazione teatrale di
ulivi e pietre che conta 1500 anni.
Tre donne che comunicano la bellezza e forza naturale
poiché è opera della donna il cambiamento in questa splendida nuova era da poco
iniziata sopra antiche radici.
Quasi venti anni fa subii un'ingiustizia, questo mi fece
esplodere il cervello entrando in un'avventura ove usai il creativo nel tentare
di risolvere tante ingiustizie incontrate lungo il cammino.
Il presente lo considero splendido poiché è il mio presente
in questo breve passaggio terreno.
Disponibile al prezzo di 10€ + spese postali.
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Presentazione.
Mi chiamo Angelo e sono felice di vivere e respirare in questo splendido presente.
E’ la prima volta che l’umanità, nella sua breve storia evolutiva, verificabile
in 8.000 anni, esiste nel presente, un tempo così luminoso in conoscenza. Una vecchia
era tramonta e una nuova sta sorgendo con armoniosa luce, per percorrere altri 2.000
anni. Attualmente ci assale il caos, provocato dal cambiamento. L’uomo, con la sua
libertà di scelta, è chiamato a decidere se continuare l’evoluzione, raggiungendo
un armonico equilibrio con la terra, oppure, ciecamente, distruggere l’ecosistema
e annullare le mete conseguite, smarrendosi in un’indefinita preistoria, nudo in
natura, come un animale, nel tentativo di ricominciare un cammino sconosciuto. Questo
presente è descritto in modo chiaro da Michael Ende, attraverso le fiabe “Momo”
con gli individui grigi, che rubano il tempo agli uomini, e “La storia infinita”
con il nulla che avanza e distrugge tutto. Entrambe si concludono positivamente,
come pure m’auguro siano le scelte umane al presente, con l’obbiettivo di mutare
questo inferno sociale in paradiso. Io non ho titoli accademici e quello che so
l’ho appreso dalla vita; mi ritengo fortunato per il solo fatto che riconosco di
esserlo, inoltre dedico molta attenzione al cibo della mente, al mio equilibrio
spirituale. Il caos delle situazioni di vita mi ha immesso in un’avventura, in cui
spesse volte a livello comportamentale perdevo il controllo di me stesso e vivevo
una situazione fiabesca, avvolto da una sfera magica e sospinto dall’intenzione
d’uscirne: sentivo l’obbligo di proseguire la ricerca in questa realtà terrena inseguendo
il mio sogno. Un’avventura duratami 12 anni, attraverso la quale ho imparato sempre
meglio ad amare la vita, a trovare e mantenere l’equilibrio interiore. Se io avessi
letto i presupposti filosofici e scientifici di Gregory Batenson, probabilmente
non avrei commesso tanti sbagli e sprechi d’energie. Penso, però, che il prendere
coscienza solo intellettualmente non avrebbe potuto completare il vuoto, all’interno
della mia mente. Batenson è famoso per aver centrato la drammaticità dei doppi vincoli,
che causano pazzia, schizofrenia, paranoie, condizioni provocate dalla disarmonia
interiore. I doppi vincoli sono la base della nostra cultura religiosa, politica
e criminale. Queste tre concentrazioni di potere si sono alleate per ottenebrare
la popolazione, perpetuando la solita tragica storia di pastori crudeli, feroci
cani, mansuete pecore sociali da sacrificare come carne da macello. La funzione
distruttiva dei doppi vincoli, Batenson la descrive riprendendo una leggenda quasi
scientifica, secondo la quale, se possibile, si cerca di trattenere una rana in
una pentola d’acqua fredda e di aumentare calore lentissimamente, senza sbalzi di
temperatura dell’acqua stessa, in modo che nessun istante possa essere contrassegnato
come quello in cui la rana dovrebbe saltar fuori. La rana non potrà mai farlo e
finirà lessata. E’ possibile che la specie umana si trovi in una pentola analoga
e stia mutando il proprio ambiente, con un inquinamento che dilaga a poco a poco,
e stia corrompendo la propria mente con un’istruzione e una religione che gradatamente
vanno deteriorandosi. I nostri politici e religiosi ci faranno lessare, come la
rana, nella pentola in acqua bollente. L’uomo s’evolve, nella sua cultura e religione,
a partire dalle proprie radici. Purtroppo entrambe vengono abbruttite e l’individuo
non ha più punti di riferimento. Con la sua totale spersonalizzazione, completa
la distruzione del proprio essere, giocando con maschere ipocrite, convenienti al
momento. Quando io correvo il pericolo d’essere stritolato dall’ingranaggio del
potere sociale, rischiando di cadere nelle sue trappole, avvertivo quel senso di
disgusto e rabbia in un malessere infernale. La sgradevole sensazione mi batteva
al cervello, minacciando morte, pazzia, galera. Il potere politico e religioso,
se lo metti in discussione, t’esaspera, provocandoti alla rabbia, cercando di vampirizzarti
in negatività, inquinandoti al male. Assalito da tali energie, il cervello non reagisce
positivamente: in simili frangenti si incorre nel rischio di essere assorbito da
situazioni negative che sfociano in disgrazia. Da “La città di Dio” di Sant’Agostino.
Il neoplatonico Plotino dimostra, attraverso le immagini dei fiori e delle foglie,
che dal Dio supremo, la cui bellezza è invisibile e ineffabile, la provvidenza giunge
fino alle cose della terra, quaggiù. Ci invita ad osservare che gli elementi fragili
e mortali non potrebbero essere dotati di una bellezza così immacolata e di una
fattura così squisita, se non promanassero dalla divinità, che senza fine pervade
tutte le cose, con la sua impercettibile e immutabile perfezione.
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