 |
Vagabondo della conoscenza - Trittico dei sogni
La mia filosofia è grezza, non ha basi culturali. Scaturisce
da un'ingenua ma minuziosa osservazione dei fenomeni; mi serve per capire la causa
e l'effetto, cioè la connessione, di ciò che mi accade, per spiegarmi la condotta
altrui e le mie reazioni, e a impormi certe norme di comportamento, a me sregolato.
E' il rifiuto dell'emisfero razionale ad atrofizzarsi.
Ho illustrato la mia storia con l'immediatezza di un fanciullo
che disegnando gioca e per il quale ogni segno ha una spiegazione, che stupisce
e fa sorridere e turba.
Sono amico di chi mi dedica un po' della sua attenzione.
A coloro che dicono: - E' tocco - ribatto: - Guai a chi
non ha un granello di pazzia: è nulla. "IL NULLA" ha un senso, è angoscia cosmica;
nulla è proprio nulla.
Disponibile al prezzo di 10€ + spese postali.
|
Dedico questo racconto a mia madre. Ancora non si è abituata alle mie lunghe fughe
e ai miei brevi ritorni, anche se non si lamenta più di tanto. Quando mi ha messo
al mondo ha partorito un gabbiano. Le somiglio, mi ha trasmesso la magia che la
trasfigura, che è poi la magia della Lucania. Per fortuna ho tre fratelli "normali"che
si sono sposati, hanno figli e le stanno accanto, compensandola delle mie assenze.
Quand'ero bambino, mi diceva tra le altre cose strane: - Se hai davanti due strade
da percorrere, una larga e diritta, l'altra stretta e tortuosa, scegli senza indugio
la seconda, è la migliore. - Forse perchè è la strada del mistero che stimola e
affascina. Non ho fatto altro, ho i piedi scorticati. D'istinto, ho sempre scartato
la logica e scelto il fantastico. Dei due emisferi del cervello, lascio in pace
quello a cui sono legati, secondo gli scienziati che studiano le origini della plasticità
c omportamentale, i "pensieri convergenti", cioè razionali, e sottopongo ad una
intensa attività l'altro, da cui sembra dipendano i "pensieri divergenti", cioè
l'immaginazione, la creatività. E lo coinvolgo nei miei sogni. I sogni hanno grande
importanza, per me. Da piccolo, prolungavo di proposito il sonno per potermi abbandonare
al sogno. Tutto ciò che ho raccontato è vero. Posso essermi sbagliato nelle impressioni,
nella valutazione di luoghi e persone. Chiedo scusa. Ho detto ciò che sentivo. La
storia continua. Forse muterò convinzioni, ideali, scopi. Dipenderà dalle circostanze.
Forse non mi fermerò nemmeno quando sarò vecchio e mi appoggerò a un bastone, se
mi sarà concessa la vecchiaia. Non ho paura della morte. Si conclude una vicenda,
ne comincia un altra: è sempre vita. Amo la vita. In questo omento amo addirittura
i mostriciattoli che disprezzo. Si può disprezzare e amare a un tempo qualcuno o
qualcosa? Certo che si. La tolleranza è una forma eroica di amore. È accettare di
accettare, uno scalino più giu nello scandaglio dell'IO, uno scalino più sù verso
la sublimazione.
|
Copyright © 2025. Vietata la distribuzione, anche solo parziale, dei contenuti.
Cookie
|