Attività

Si dipinge con qualsiasi tecnica e colore su qualsiasi supporto in ogni espressione creativa di pensiero e di immagine, l'antico o il moderno, anche su case, palazzi, chiese.

Con positive energie si restaura il vecchio o si realizza il nuovo con tanto amore e tanta esperienza.

Chi sono

Il mio nome è Angelo Ursone. Quel che vorrei fare è proporre un’esposizione artistica, quadri che parlano d’autodistruzione umana ed ambientale, ma nello stesso tempo di un percorso verso la luminosità d’antiche radici, indicando la bellezza di una vita serena, onesta che invita ad una esistenza, sia sul territorio geografico come nella società, attraverso immagini e fantastiche storie d’amore. Trent’anni di ricerca attraverso il disegno, la pittura prendendo forse troppo alla lettera il mio nome di battesimo ma trovando meraviglioso volare e vivere la vita come una fiaba, la vita impone delle scelte e a diciotto anni smisi di frequentare il liceo artistico iniziando a viaggiare per l’Europa.

Sostai a Londra, Amsterdam, Parigi ed altre città. In Inghilterra tranquillizzai l’animo nell’etica, nella morale, in Olanda imparai le tecniche del colore, in Francia l’espressionismo, continuando a disegnare e sognare. Poi continuai a viaggiare: sud e nord America, studiai gli antichi dipinti Inca, la civiltà Maya ed Azteca, arricchendo il mio bagaglio artistico e culturale. Negli anni ottanta il destino mi portò a Genova (Begato Superiore) dove mi fermai alcuni anni nella continua ricerca del perfetto equilibrio tra il sogno e le immagini che disegnavo, volendo sottolineare il coinvolgimento del proprio spirito alla mente; l’importanza dell’emozione il vampirismo al male da parte di religione e stato, però non vi sono droghe o torture che possano oscurare la propria coscienza e in molti casi ciò che è considerata follia spesso è causata da un’ingiustizia di piccoli e squallidi individui.

In seguito l’onda d’amore mi portò in Sardegna, ebbi un fluire d’ispirazione quando sostai nei pressi degli ulivi di millecinquecento anni che rappresentano S. Petronilla e una carovana d’attori e questi non si fermarono a venerarla ed essa risentita li trasformò in vegetali e minerali; accanto vi è un convento con attività agricola, culturale, sociale con cinque aziende nell’isola e una nel Lazio, alcune abbandonate essendo deceduti i confratelli (Compagnia Evaristiana del S. Cuore). Scoprii l’importanza della religione, spiritualità, del benessere della mente e del corpo. Mi fermai poi per otto anni in provincia di Pistoia nel popolo elfico in montagna, tra antichi castani sostando in tre villaggi medioevali dove si poteva vivere con amici di tutto il mondo, che ha trovato la sua realizzazione nell’attività agricola e nell’allevamento biologico. Immergendomi nella cultura popolare di quella fantastica e contraddittoria regione in un libero confronto; cogliendo la concretezza dell’esistere attraverso natura e la fede, nelle radici contadine, l’autocoscienza e l’autosufficienza.

Dopo aver partecipato come primo attore insieme a una donna alla rappresentazione teatrale “la ruota del mondo”, il teatro della terra presentava voci della foresta umbra. Era la quarta tappa di una ruota, che la scultrice Vijali ha realizzato in dodici incontri intorno al mondo basata sulla medicina degli indiani americani Seneca. Nei primi anni novanta fu piacevole ritornare in famiglia realizzandosi in quello che si ha, vivendo la felicità nelle piccole cose quotidiane, sentendomi un vincente nella vita poiché oltre le tante esperienze positive avevo un veliero carico di lavori artistici con tante idee da realizzare tra cui teatro terapia valorizzando un favoloso territorio entusiasmandomi della gente in Valchiusella a Brosso fui abbagliato dalla bellezza popolare e dalle sue radici energetiche.

E’ naturale pensare che alcuni casi di insicurezza, paure, depressione, disagi vari, siano lampadine d’allarme, uno scuotimento, una prova da superare e può essere una grazia se scrive l’esperienza di guarigione uscendo dalla nebbia mentale, gustando con più conoscenza la propria unicità di vita e questo è semplice e naturale se si cerca armonia tra mente e corpo, in questo l’arte è un’ottima onda. “Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va vende tutti i suoi averi e la compra” (Vangelo di Matteo). In questo modo mi comportai, come quando vent’anni fa stampai il romanzo “Vagabondo della conoscenza” (il libro è un capolavoro grazie al lavoro d’una poetessa scelta come madre della mia creatività, comprovato nella distribuzione).

Nei primi anni novanta misi una pietra sopra ai sogni lasciandoli nel loro tempo, avendo solo parole e immagini da distribuire. Nel novantaquattro stampai “Favola d’amore in questo splendido presente” composto di un testo, cento quadri, la scrissi per tanti motivi tra cui osservare i problemi dei giovani che sono enormemente peggiorati dai miei tempi, la disgrazia d’uno stato e religione che poggiano il loro potere sopra tre pilastri: martiri, terrore, repressione sessuale; mi meravigliai della bellezza dei bambini contemporanei la cui luminosità mi testimoniava l’energia generazionale della spiritualità terrestre, in intelligenza ed esperienza umana sul sentiero del cuore.

Molte volte ho tentato di sgusciare via da quest’assurda avventura di follie editoriali a mie spese poi ci cascavo ugualmente, come quando stampai l’ultima edizione della favola aggiungendo al titolo “nonostante l’Italia e i paesi mediterranei si oscurino morendo” sette anni fa, con l’intenzione di distribuirla in Sardegna e stabilirmi con casa e laboratorio artistico, ma per valide ragioni non partii. Presentai la favola a Ivrea con tre mostre espositive tra cui la scelta tra l’autodistruzione o il vivere nel presente la bellezza e storie d’amore in fantasia in quadri, ero in piazza con una esplosiva scenografia e con la favola, cento foto dei quadri in un coinvolgente percorso, popolarmente è stato un successo, ma l’Italia culturalmente si oscurava e accantonai la partenza.

Chiunque può divenire un delinquente scivolando nelle svariate espressioni del male, ciò che può impedirlo è la propria coscienza. In Piemonte è stato facile illudersi per uno come me che ha trascorso molti anni con un piede nei conventi in Sardegna, visualizzando una luminosità cristiana, un nuovo umanesimo, e l’altro nel popolo elfico in Toscana, territori liberi, sottolineando in entrambi critiche costruttive considerandoli movimenti spirituali.

Ventenne fuggii per il mondo poiché fui terrorizzato dal buio mentale del prete e mostruosità delle suore, all’epoca mi fu chiaro che la famiglia come simbolo, fosse l’ultimo anello della catena dell’inquisizione iniziato dal grembo materno per ingabbiare l’anima del cittadino con vincoli, paure e può capitare che l’amore di madre possa uccidere il figlio o viceversa ed entrambi si oscurano l’anima.

Mi fermai nel Canavese poiché necessitò la mia presenza in famiglia indicando ai genitori come curarsi contro le avversità: il cibo materiale, l’acqua, l’aria e quello mentale, rinvenendo l’emozione d’amore e di equilibrio dentro di se.

Sono sette anni che con validi motivi continuo a rimandare il progetto di stabilirmi in Sardegna, (da tempo entrambi i genitori sono deceduti) nell’ultima primavera decisi e programmai la partenza e invece nell’estate per due volte una mano invisibile ha tutelato i miei interessi capovolgendo realtà di vita e nel presente metto radici nel cuore del ricetto di Salassa all’ombra dell’antica Torre, un semplice appartamento con accanto laboratorio ed esposizione di pittura allietando l’animo di grandi e piccini. Penso che la non abitudine al consumo di arte, cultura sia uno dei motivi del fatto che in Europa siamo al primo posto nel consumo di ansiolitici e di psicofarmaci per piccoli e grandi.

Mi fermai in questo splendido luogo anche per il richiamo della terra che pur non essendo “natia”, è la mia di adozione. “Lucania me genuit, Salassa (territorio celtico) … requievi: trovai quiete.

Oggi a cinquantadue anni di età, sento di dover esprimere tutta la mia maturità artistica, trasmettendo a tutti coloro che lo vorranno, i miei disegni, pittura, scritti e soprattutto i miei sogni. Poiché i sogni rappresentano un frammento della nostra anima in questo breve percorso terreno.

Angelo Ursone


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